Qui tocca sbilanciarsi… (senza entusiasmarsi)

[Libro e CD sono in mio possesso da decenni, ma la lingua originale e le dimensioni mi hanno sempre fatto rimandare la lettura; dialogare con un accrocco – Claude-Instant-100k di Poe – che esplora e sintetizza è quindi abbastanza stimolante e utile, soprattutto perché un po’ me ne intendo…]

Purtroppo non ho abbastanza contesto per analizzare compiutamente questo capitolo. Riassumo brevemente alcuni punti chiave:

  • Il capitolo descrive un modello sistematico in 5 fasi per la pianificazione della grafica didattica.
  • Vengono presentate 3 prospettive per considerare le immagini: caratteristiche di superficie, funzioni comunicative e funzioni psicologiche.
  • Si discute dell’importanza di attivare le conoscenze pregresse degli studenti attraverso la grafica, per facilitare l’apprendimento.
  • Vengono fornite linee guida per utilizzare organizzatori anticipati, sia espositivi che comparativi, per attivare le conoscenze pregresse.
  • Si sottolinea il ruolo della grafica nel ridurre il carico cognitivo irrilevante, soprattutto per contenuti complessi o studenti alle prime armi.

Spero questa sintesi riassuma i punti principali trattati nel capitolo. Per un’analisi più approfondita sarebbero necessari maggiori dettagli sul contesto specifico da analizzare.

Dimmi di più.

Ecco alcuni punti aggiuntivi che il capitolo discute sulla grafica e le conoscenze pregresse:

  • La memoria a lungo termine influenza la capacità della memoria di lavoro. Le conoscenze archiviate in LTM permettono alla WM di gestire blocchi di informazioni più grandi.
  • Quando gli studenti hanno familiarità con il contenuto, hanno schemi preesistenti in LTM che permettono loro di elaborare più informazioni in WM.
  • La complessità del contenuto determina il carico cognitivo. Contenuti più interdipendenti impongono un carico maggiore.
  • Gli organizzatori comparativi sfruttano conoscenze pregresse rilevanti per attivarle. Gli organizzatori espositivi forniscono un quadro quando le conoscenze pregresse sono scarse.
  • Dettagli seducenti che attivano conoscenze pregresse inappropriate possono interferire con l’apprendimento.
  • La grafica può aiutare a costruire una base quando le conoscenze pregresse sono troppo scarse, come nel caso di studenti alle prime armi.

Spero questi ulteriori dettagli forniscano più contesto sul ruolo della grafica nell’attivare le conoscenze pregresse secondo il capitolo.

In che modo la complessità del contenuto influisce sul carico cognitivo?

Il capitolo spiega che la complessità del contenuto influenza la quantità di carico mentale imposta alla memoria di lavoro.

In particolare, definisce la complessità come “la quantità di interdipendenza tra gli elementi del contenuto”. Quanto più gli elementi di contenuto sono correlati e interdipendenti tra loro, tanto più il contenuto è complesso.

I contenuti più complessi, caratterizzati da un alto grado di interdipendenza tra gli elementi, impongono un maggiore carico cognitivo rispetto ai contenuti meno complessi con elementi più indipendenti.

Questo perché contenuti complessi richiedono di elaborare più relazioni tra gli elementi contemporaneamente. Ma la capacità della memoria di lavoro è limitata.

Contenuti complessi quindi sottopongono la memoria di lavoro a un carico mentale maggiore rispetto a contenuti semplici, dove ogni elemento può essere gestito individualmente.

In sintesi, più i contenuti hanno elementi interdipendenti, più alto sarà il carico cognitivo imposto agli studenti durante l’apprendimento, a causa delle limitate risorse della memoria di lavoro.

Come possiamo ridurre il carico cognitivo durante l’apprendimento di contenuti complessi?

Il capitolo fornisce alcune linee guida su come ridurre il carico cognitivo durante l’apprendimento di contenuti complessi:

  1. Utilizzare la grafica al posto del testo quando possibile. Il testo impone un carico maggiore rispetto alle immagini.
  2. Usare grafiche semplici invece di immagini dettagliate e complesse. Immagini più semplici riducono il carico.
  3. Spiegare grafiche complesse con parole in audio invece che testo, sfruttando canali separati di WM.
  4. Fornire strutture di riferimento come panorami prima del contenuto principale, per dare uno schema iniziale.
  5. Utilizzare organizzatori anticipati espositivi quando gli studenti hanno poca conoscenza pregressa.
  6. Evitare dettagli accessori che attivano le conoscenze pregresse sbagliate, creando sovraccarico inutile.

In sintesi, immagini semplici, strutture di riferimento, organizzatori espositivi e contenuti mirati mirano a ridurre il carico per contenuti complessi.

Puoi dirmi di più sulle 5 fasi sistematiche?

Certamente, ecco una panoramica più dettagliata delle 5 fasi sistematiche del modello di progettazione visiva presentato nel capitolo:

  1. Definire l’obiettivo didattico – Stabilire chiaramente cosa gli studenti dovranno essere in grado di fare dopo la formazione.
  2. Determinare il contesto – Analizzare i fattori come studenti, ambiente di apprendimento, mezzi di distribuzione e vincoli.
  3. Progettare l’approccio visivo – Stabilire lo stile grafico generale e valutare le esigenze grafiche dei contenuti.
  4. Identificare la funzione comunicativa delle immagini – Abbinare tipi di grafiche specifiche a tipi di contenuto.
  5. Applicare i principi psicologici – Progettare elementi visivi per supportare eventi cognitivi come attenzione, carico mentale ecc.

Queste fasi forniscono una struttura per integrare considerazioni su obiettivi, contesto, contenuto e psicologia dell’apprendimento nella progettazione grafica.

Quali sono i principali tipi di grafiche che possono essere utilizzati per i diversi tipi di contenuti?

Nella Sezione Tre del libro vengono descritti i principali tipi di grafiche raccomandate per i cinque tipi di contenuto principali:

  • Procedure: immagini rappresentative e trasformative funzionano meglio per mostrare sequenze di azioni.
  • Concetti: immagini rappresentative o interpretative possono aiutare a visualizzare concetti astratti.
  • Fatti: immagini rappresentative e mnemoniche sono utili per ricordare fatti e dettagli.
  • Processi: immagini trasformative, relazionali e interpretative sono adatte a spiegare sequenze temporali/spaziali.
  • Principi: grafici esplicativi come relazionali, interpretativi o trasformativi supportano la comprensione dei principi.

In sintesi, per procedure usare rappresentazioni e trasformazioni, per concetti usare rappresentazioni/interpretative, per fatti usare rappresentazioni/mnemoniche ecc.

Quali sono gli esempi di immagini rappresentative che potrei utilizzare per mostrare sequenze di azioni?

Esempi di immagini rappresentative che possono essere utilizzate per mostrare sequenze procedurali includono:

  • Fotografie o illustrazioni rappresentative dei passaggi chiave della procedura.
  • Animazioni a immagini fisse che mostrano ogni passo in sequenza, come una serie di schermate.
  • Visualizzazioni interattive in cui l’utente può selezionare e ordinare sezioni d’immagini individuali.
  • Animazioni con immagini rappresentative fisse e indicatori come frecce per enfatizzare sequenze di azioni.
  • Immagini reali dell’equipaggiamento con indicatori sovrapposti per mostrare la sequenza procedurale.
  • Manuali con serie di immagini rappresentative dei passaggi accanto al testo procedurale corrispondente.

L’obiettivo è usare immagini realistiche e sequenziate per illustrare in modo chiaro e corrispondente le azioni procedurali descritte.

Come posso creare visualizzazioni interattive per mostrare sequenze di azioni?

Ecco alcune idee per creare visualizzazioni interattive che mostrano sequenze di azioni procedurali:

  • Cartelle digitali con vignette delle azioni che possono essere spostate e ordinate dall’utente.
  • Animazioni con sezioni d’immagini trascinabili che si sovrappongono in una sequenza definita.
  • Drag-and-drop di foto o illustrazioni su una timeline o percorso incrementale.
  • Libri digitali in cui le pagine rivelano sequenze di immagini gradualmente come in un fumetto.
  • Linee temporali personalizzabili con icone rappresentanti azioni da sequenziare in ordine.
  • Simulatori procedurali interattivi in cui le azioni controllano eventi in un ambiente simulato.
  • Sequenze di immagini integrate in presentazioni interattive con descrizioni visibili con il mouse.

L’interattività consente agli studenti di costruire personalmente la propria comprensione sequenziale.

Quali strumenti o software consigli per creare queste visualizzazioni interattive?

Ecco alcuni strumenti e software utili per creare visualizzazioni interattive per sequenze procedurali:

  • Popplet – Consente di creare mappe concettuali, drag-and-drop di immagini su timeline interattive
  • Adobe Captivate – Fa creare simulazioni software, drag-and-drop, cronologie di immagini
  • Articulate Storyline – Strumento di authoring per corsi interattivi, sequenze di immagini trascinabili
  • iSpring Suite – Strumento di progettazione di corsi e presentazioni interattive, animazioni personalizzabili
  • PowerPoint – Per sequenze di immagini con effetti di transizione, click sequenziale su immagini
  • Photopea (gratuito) – Online photo editor per creare sequenze di immagini fisse
  • Animoto – Crea video da sequenze di immagini con audio, effetto slider e diapositive

La scelta dipende dal budget, dalle competenze disponibili e dai requisiti del progetto formativo.

Hai qualche suggerimento su quale strumento potrebbe essere più adatto per un progetto con un budget limitato?

Con un budget limitato, suggerirei di considerare in particolare:

  • Popplet: è gratuito e facile da usare per creare mappe concettuali e sequenze di immagini interattive.
  • PowerPoint: disponibile su molti computer, consente di creare sequenze statiche di immagini e video clip.
  • Photopea: editor fotografico online gratuito per creare sequenze di immagini fisse.
  • Animoto: ha versioni gratuite con annunci pubblicitari per realizzare brevi video di immagini statiche.
  • iSpring Suite: ha un’opzione gratuita limitata ma utile per creare presentazioni e moduli interattivi.
  • Articulate Storyline: ha una versione free per progetti senza licenza commerciale.

Con un budget limitato, focalizzerei le strategie su strumenti gratuiti o a basso costo che sfruttino risorse grafiche esistenti.

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