AutoPromptGenerator: Ecco un esempio di prompt per guidare il chatbot nella scrittura di un breve racconto giallo:
“Immagina di essere un detective virtuale specializzato in casi misteriosi. Scrivi un breve racconto giallo che coinvolga un omicidio avvenuto in una villa isolata durante una tempesta. Assicurati di includere i seguenti elementi nel tuo racconto:
- Descrivi l’atmosfera tetra e inquietante della villa isolata durante la tempesta, creando suspense e tensione.
- Presenta il personaggio principale, un detective astuto e intuitivo, che si trova a indagare sull’omicidio.
- Descrivi la vittima e il suo ruolo nella trama, fornendo indizi che possano aiutare il detective a risolvere il caso.
- Introduce una serie di sospetti, tra cui i residenti della villa e gli ospiti presenti al momento dell’omicidio.
- Fornisci indizi e dettagli che il detective può utilizzare per risolvere il mistero, come oggetti mancanti, tracce di sangue o testimonianze ambigue.
- Mantieni un ritmo avvincente e un’atmosfera di suspense mentre il detective si avvicina alla soluzione del caso.
- Assicurati che il racconto sia coerente, logico e rispettoso, evitando contenuti offensivi o linguaggio inappropriato.
Ricorda, il tuo obiettivo è creare un racconto giallo coinvolgente e intrigante che stimoli l’immaginazione dei lettori e li tenga col fiato sospeso fino alla risoluzione del mistero.”
Write for me di ChatGPT
I. La Villa Isolata
La villa sorgeva solitaria su una collina battuta dal vento, circondata da un bosco fitto e impenetrabile. La tempesta infuriava da ore, con lampi che squarciavano il cielo notturno e tuoni che scuotevano le finestre. Il rumore incessante della pioggia sul tetto di ardesia e i rami degli alberi che graffiavano le mura conferivano all’intera scena un’atmosfera tetra e inquietante. Il fulmine illuminava brevemente il grande salone, rivelando antichi ritratti che sembravano osservare silenziosamente ogni movimento.
II. Il Detective
All’interno della villa, il detective Marco Lorenzi si trovava chino sul corpo senza vita del padrone di casa, il signor Alberto Rossi. Lorenzi era noto per la sua astuzia e intuizione, capace di risolvere i casi più intricati con una calma imperturbabile. Il suo impermeabile fradicio era appeso al camino, mentre lui studiava attentamente ogni dettaglio della scena del crimine, cercando di ricostruire gli ultimi momenti della vita del signor Rossi.
III. La Vittima
Alberto Rossi, un uomo d’affari di mezza età, era conosciuto per la sua ricchezza e i suoi affari spesso poco trasparenti. La sua morte improvvisa aveva sollevato molte domande. Rossi giaceva sul pavimento del salone, con una ferita mortale al petto. Sul suo viso un’espressione di sorpresa mista a terrore, come se avesse riconosciuto il suo assassino negli ultimi istanti di vita. Un bicchiere di brandy rovesciato e una sedia ribaltata erano gli unici segni di lotta.
IV. I Sospetti
La villa ospitava diversi residenti e ospiti quella notte. C’era la signora Rossi, una donna elegante ma fredda, che aveva un rapporto teso con il marito. Il figlio della coppia, Andrea, un giovane ribelle con un passato di problemi legali. Poi c’era il maggiordomo, il signor Battista, fedele servitore della famiglia da anni ma con un’aria di mistero. Infine, c’erano due ospiti, amici di lunga data della vittima: la signora Verdi, una vecchia amica di famiglia, e il dottor Bianchi, il medico personale di Rossi.
V. Gli Indizi
Mentre Lorenzi esaminava la scena, notò diversi indizi. Sul tappeto vicino al corpo, una piccola macchia di sangue che non sembrava appartenere alla vittima. Un candelabro mancante dalla mensola e trovato poco distante, con tracce di sangue sul manico. Testimonianze discordanti: la signora Rossi sosteneva di essere nella biblioteca, mentre il figlio affermava di essere stato nella sua stanza, ma nessuno poteva confermare i loro alibi. Il maggiordomo, solitamente preciso e calmo, sembrava insolitamente nervoso e il dottor Bianchi non smetteva di fumare, cosa che faceva solo in situazioni di grande stress.
VI. La Soluzione
L’indagine di Lorenzi avanzava con un ritmo avvincente. Interrogò ciascun sospetto, smontando le loro storie e cercando di individuare le incongruenze. Notò che il candelabro mancante era stato pulito frettolosamente, ma non abbastanza da eliminare tutte le tracce. La macchia di sangue vicino al corpo non corrispondeva al gruppo sanguigno della vittima, ma a quello del figlio, Andrea, che aveva una piccola ferita sulla mano destra.
Lorenzi si avvicinò alla verità con astuzia, mettendo insieme tutti i pezzi del puzzle. Scoprì che Andrea aveva avuto una violenta discussione con il padre quella sera, scoppiata in un momento di ira che aveva portato alla tragedia. Il ragazzo, spaventato dalle conseguenze, aveva cercato di coprire le sue tracce, ma non era riuscito a ingannare l’intuito del detective.
VII. Conclusione
Con un confronto finale, Lorenzi svelò il mistero alla famiglia riunita nel salone. Andrea, crollato sotto il peso della colpa, confessò tra le lacrime. La verità era venuta a galla, e la villa, ancora battuta dalla tempesta, sembrava respirare un sospiro di sollievo. Lorenzi, con la sua calma e la sua astuzia, aveva risolto un altro caso, riportando la giustizia in quella notte oscura e tempestosa.
(…), ecco una rappresentazione grafica sotto forma di mappa per il racconto giallo “L’Enigma della Villa Isolata”.
Mappa della Villa Isolata
- Esterno della Villa
- Collina: La villa è situata su una collina.
- Bosco: Circonda la villa.
- Ingresso Principale: Porta d’ingresso della villa.
- Piano Terra
- Ingresso: Area di benvenuto, con un grande lampadario.
- Salone:
- Corpo di Alberto Rossi: Situato vicino al camino.
- Camino: Grande e imponente, con il trench coat del detective appeso vicino.
- Ritratti Antichi: Lungo le pareti.
- Mobili: Una sedia ribaltata e un bicchiere di brandy rovesciato.
- Biblioteca:
- Signora Rossi: Afferma di essere stata qui al momento del delitto.
- Cucina:
- Maggiordomo Battista: Spesso visto qui.
- Primo Piano
- Camera di Andrea:
- Ferita sulla mano: Indizio cruciale.
- Camera degli Ospiti:
- Signora Verdi: Vecchia amica di famiglia.
- Dottor Bianchi: Medico personale, visto fumare nervosamente.
- Elementi Chiave
- Candelabro Sanguinante: Trovato vicino al corpo.
- Macchia di Sangue sul Tappeto: Vicino al corpo, non appartenente alla vittima.
Mappa Visiva
Bosco
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Bosco Bosco
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Collina
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Ingresso Bosco
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Bosco VILLA Bosco
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Bosco --------- Bosco
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| Salone |
| Biblioteca|
| Cucina |
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Bosco | Scala | Bosco
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|Primo Piano|
| Camera |
| Andrea |
| Ospiti |
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Bosco Bosco
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Bosco Bosco
Questa mappa rappresenta visivamente la disposizione della villa, i suoi principali luoghi di interesse e gli indizi rilevanti. Spero sia utile per la comprensione della storia!
Gemini
Il delitto della Villa Oscura
1. Notte tempestosa
La villa sorgeva isolata su una collina sferzata da una tempesta di vento e pioggia. I lampi squarciavano il cielo nero, illuminando per brevi istanti la facciata gotica e le finestre sbarrate. All’interno, un gruppo di persone terrorizzate si era riunito nel salone, cercando riparo dalla furia degli elementi. Un’atmosfera di tensione e sospetto aleggiava nell’aria, alimentata da un evento tragico: l’omicidio del padrone di casa, il ricco e potente Arturo Berti.
2. Il detective Bruno Vivaldi
Appena informato del delitto, il detective Bruno Vivaldi giunse alla villa con il suo inseparabile impermeabile e l’inconfondibile sguardo acuto. Era un uomo dal passato oscuro, famoso per la sua mente brillante e la sua capacità di risolvere casi enigmatici. La scena del crimine era macabra: il corpo di Berti giaceva riverso nello studio, pugnalato a morte con un antico pugnale.
3. La vittima: Arturo Berti
Arturo Berti era un uomo d’affari senza scrupoli, noto per i suoi metodi spietati e le sue numerose inimicizie. Era un collezionista d’arte ossessionato, proprietario di una preziosa collezione di reperti archeologici. Si diceva che tra questi ci fosse un oggetto di immenso valore, il leggendario “Occhio di Horus”, in grado di esaudire i desideri del suo possessore.
4. I sospettati
La villa era gremita di possibili colpevoli: la moglie di Berti, una donna bellissima e ambiziosa; il suo figliastro, un ragazzo ribelle e pieno di risentimenti; la segretaria, una donna silenziosa e discreta; il maggiordomo, un uomo fedele da anni alla famiglia; e infine gli ospiti, un gruppo di eccentrici collezionisti d’arte invitati da Berti per una cena d’affari.
5. Indizi e segreti
Vivaldi iniziò la sua meticolosa indagine, raccogliendo indizi e interrogando i sospettati. Un oggetto attirò la sua attenzione: il pugnale usato per l’omicidio, apparteneva proprio alla collezione di Berti, scomparso misteriosamente la sera prima del delitto. Inoltre, alcune testimonianze rivelarono segreti e tradimenti nascosti tra le mura della villa, creando un intreccio di relazioni pericolose e motivazioni oscure.
6. Verso la soluzione
Mentre la tempesta continuava a infuriare all’esterno, Vivaldi si avvicinava sempre di più alla verità. Analizzando ogni dettaglio, ogni alibi e ogni contraddizione, riuscì a ricostruire gli eventi accaduti quella tragica notte. L’assassino non era chi tutti si aspettavano, e il movente era ben più vile e sconvolgente di quanto si potesse immaginare.
7. Un finale sorprendente
Con un colpo di scena inaspettato, Vivaldi smascherò l’assassino, rivelando un piano diabolico orchestrato per ottenere il leggendario “Occhio di Horus”. Il delitto era solo l’ultima pedina di una serie di inganni e tradimenti che avevano portato alla rovina la vita di molte persone. La giustizia trionfò, ma la villa rimase avvolta da un’ombra di mistero e inquietudine, segnata per sempre da quella notte di tempesta e di sangue.
Copilot Pro
La tempesta infuriava fuori dalle finestre della villa, con lampi che squarciavano il cielo e tuoni che rimbombavano come colpi di cannone. La luce intermittente rivelava una dimora che sembrava più un antico maniero che una casa, con le sue torrette e i merli che si stagliavano contro il cielo notturno. Al suo interno, l’atmosfera era tesa e carica di sospetto.
Il detective, noto per la sua acuta intuizione e il suo metodo deduttivo impeccabile, era stato chiamato per risolvere un caso di omicidio. La vittima, un ricco collezionista d’arte, giaceva in una pozza di sangue nel suo studio, con un antico pugnale conficcato nel petto. La sua collezione di opere d’arte rare era intatta, ma mancava un oggetto: un piccolo statuetta egizia di valore inestimabile.
Tra i sospetti c’erano la moglie della vittima, una donna fredda e distante; il maggiordomo, che nascondeva un passato misterioso; e un ospite inatteso, un vecchio amico della vittima che era arrivato inaspettatamente quella sera. Ognuno di loro aveva un alibi, ma anche un motivo per desiderare la morte del collezionista.
Il detective iniziò a raccogliere indizi: un’impronta parziale su un bicchiere di vino, una serie di impronte fangose che conducevano a una finestra socchiusa, e una testimonianza ambigua della cameriera che aveva sentito due voci discutere animatamente poco prima del delitto.
Mentre la tempesta raggiungeva il suo apice, il detective mise insieme i pezzi del puzzle. La statuetta egizia era stata recentemente autenticata e la sua scomparsa suggeriva un furto andato male. Tuttavia, il vero colpevole era colui che aveva cercato di depistare l’indagine, lasciando indizi falsi per incastrare gli altri.
Con un colpo di scena finale, il detective rivelò che il maggiordomo, con la sua conoscenza degli antichi manufatti, aveva pianificato il furto, ma era stato sorpreso dalla vittima. In un impeto di rabbia, aveva commesso l’omicidio, sperando di far ricadere la colpa sugli altri residenti della villa.
Il racconto si conclude con il detective che, nonostante la tempesta e le ombre che avvolgevano la villa, aveva portato alla luce la verità, dimostrando ancora una volta che la giustizia può trionfare anche nelle circostanze più oscure e tempestose.

