
L’università di Berkeley ha organizzato «ChatBot Arena» dove far sfidare i modelli di linguaggio, uno contro uno; l’utente decide il prompt, riceve i risultati e vota per il migliore dei due. Saprà quali sono gli sfidanti solo dopo aver votato.
Nell’esempio riportato in figura Gemma mi lusinga, ma non ne azzecca una. Claude ha un’idea di chi sono, ma mi fa indignare reclutandomi per competenze e – soprattutto – innovazione.
Basta poi una piccola variazione dell’imbeccata e casco nell’anonimato.

