[entra in gioco UPF, con licenza:
**Titolo** Concetti contrastivi – di Marco Guastavigna
**Autori** Marco Guastavigna
**Affiliazione** Insegnante in pensione e formatore
**Parole chiave** digitale, professionalità docente, neoliberismo, didattica, responsabilità collegiali
**Urls** None
**Sommario**
– L’articolo discute l’introduzione del digitale nella scuola italiana e le sue implicazioni critiche;
- Viene evidenziata la diffusione di una mentalità neoliberista attraverso l’uso delle tecnologie;
– Si sottolinea la necessità di un pensiero divergente rispetto al pensiero pedagogico dominante; -
L’autore critica il Piano Nazionale Scuola Digitale e i suoi effetti sulla disuguaglianza educativa.
**Metodi**
– Analisi critica della storia dell’introduzione del digitale nelle scuole italiane;
– Riflessione sui progetti passati e sulle loro conseguenze;
– Discussione sull’impatto delle tecnologie digitali sulla professionalità docente e sulla governance scolastica;
– Esame delle dinamiche di competizione tra istituzioni scolastiche.
**Conclusione:**
– L’importanza di riconsiderare l’approccio all’integrazione del digitale nella didattica;
– Punto di innovazione: la necessità di un dibattito critico e inclusivo sul digitale;
– Prestazione: l’articolo offre una visione alternativa e critica che sfida le narrazioni prevalenti;
– Carico di lavoro: richiede un impegno significativo per promuovere un cambiamento sistemico nel settore educativo.
**Domande che potrebbero interessarti:**
– Quali sono le principali critiche mosse all’introduzione del digitale nella scuola italiana?
– In che modo il neoliberismo ha influenzato la governance scolastica secondo l’autore?
– Qual è il ruolo dei “nativi digitali” nel contesto educativo descritto nell’articolo?
**Quali sono le principali critiche mosse all’introduzione del digitale nella scuola italiana?**
Le principali critiche mosse all’introduzione del digitale nella scuola italiana possono essere riassunte come segue:
- **Visione Neoliberista**: Si critica che l’introduzione del digitale ha portato a una diffusione della mentalità neoliberista nel sistema educativo. Ciò ha incluso una legittimazione della competizione e della concorrenza tra istituzioni scolastiche, contravvenendo ai principi di equità e unitarietà dell’istruzione pubblica delineati dalla Costituzione.
- **Disuguaglianza nell’accesso alle risorse**: Viene evidenziato che la logica dei bandi di concorso ha creato disparità nel finanziamento e nell’accesso alle attrezzature digitali, favorendo alcune scuole rispetto ad altre e aggravando le situazioni di sperequazione.
- **Carenza di evidenze pratiche**: Non ci sono studi scientifici che dimostrino che gli interventi tecnologici abbiano effettivamente incrementato l’apprendimento degli studenti, contraddicendo le aspettative iniziali associate alle tecnologie digitali.
- **Manipolazione concettuale**: Si critica l’uso eccessivo e impreciso del termine “digitale”, che ha assunto un significato evocativo e totalitario, confondendo l’uso delle tecnologie con innovazione metodologica ed efficacia formativa.
- 5. **Cessione di sovranità professionale**: Si segnala che l’adozione del registro elettronico ha portato a una perdita di autonomia per i docenti, i cui metodi di valutazione possono essere influenzati da criteri imposti da fornitori privati.
- **Stereotipi sui nativi digitali**: L’idea dei “nativi digitali” è criticata come una semplificazione che giustifica la necessità di un adeguamento professionale incondizionato, suggerendo erroneamente che esista una netta continuità tra le generazioni in termini di competenze digitali.
Questi punti evidenziano una preoccupazione generale per come l’integrazione del digitale possa compromettere principi fondamentali dell’istruzione e non adempiere agli obiettivi educativi previsti.
