Il Tuo Smartphone è una Scuola di Lingue: 4 Verità Sorprendenti sull’Imparare con i Social Media
Ti sei mai sentito bloccato con i soliti libri di testo, ripetendo liste di vocaboli che sembrano non entrare mai in testa? Imparare una lingua può sembrare un percorso lungo e a volte frustrante, confinato tra le mura di un’aula o le pagine di un manuale. Ma se ti dicessimo che uno degli strumenti di apprendimento più potenti è già nella tua tasca, proprio accanto alle app che usi per svago?
Sì, stiamo parlando di TikTok e Instagram. Queste piattaforme, che spesso associamo a balletti, meme e foto di vacanze, si sono trasformate inaspettatamente in vivaci ambienti di apprendimento linguistico informale. Non si tratta di un’ipotesi, ma di una realtà documentata da una ricerca approfondita.
Questo articolo svela i quattro modi più sorprendenti e d’impatto con cui i social media stanno rivoluzionando l’apprendimento delle lingue, basandosi sulle scoperte del libro “Social Media and Language Learning” della Dott.ssa Yeong-Ju Lee. Preparati a guardare il tuo feed con occhi completamente nuovi.
1. Ogni app ha la sua specialità: TikTok per la pronuncia, Instagram per la grammatica
Non tutte le piattaforme social sono uguali, e le loro caratteristiche uniche le rendono ideali per diversi aspetti dell’apprendimento linguistico. La ricerca mostra che gli studenti, spesso inconsciamente, scelgono lo strumento giusto per il compito giusto, quasi “hackerando” il design delle app per i propri scopi.
TikTok, con il suo formato basato su brevi video audio-visivi, è diventato il re della pronuncia e della pratica orale. I creator possono mostrare i movimenti della bocca e le espressioni facciali per dimostrare il flusso d’aria e distinguere suoni simili, come la differenza tra /z/ e /s/. In un altro esempio, un creator insegna modi alternativi per dire “I’m tired” (Sono stanco), usando intonazioni diverse per comunicare vari livelli di stanchezza. Questo approccio multimodale permette agli studenti di vedere e sentire la lingua in azione.
Instagram, d’altra parte, eccelle nell’insegnamento di concetti più strutturati grazie al suo formato “carosello”. Questo layout è perfetto per spiegare regole grammaticali complesse, come la differenza tra l’infinito e il gerundio, o per insegnare espressioni idiomatiche come “agree to disagree”. Ogni slide può costruire il concetto passo dopo passo, offrendo un’esperienza di apprendimento visivamente ordinata.
Non è una scelta consapevole, ma un’intuizione guidata dal design: il nostro cervello sa che imparare una pronuncia richiede movimento e suono (TikTok), mentre padroneggiare una regola grammaticale richiede ordine e struttura (Instagram). Ma la vera magia non sta solo nello scegliere l’app giusta; sta nel modo in cui queste app escono dallo schermo e si fondono con la nostra vita di tutti i giorni.
2. Imparare in due mondi: un ponte tra online e offline
Si potrebbe pensare che l’apprendimento sui social sia un’attività che ci isola dal mondo. La ricerca dimostra l’esatto contrario: il nostro smartphone non è una barriera, ma un ponte. L’apprendimento più efficace avviene proprio nei momenti in cui la vita digitale e quella fisica si scontrano e si fondono in un’unica esperienza.
Gli esempi sono illuminanti. Uno studente di nome Amir, sentendo il termine “flat white” in un caffè in Australia, ha subito cercato su Instagram per capire visivamente di cosa si trattasse. Un’altra studentessa, Shasha, dopo aver sentito la parola “queue” (fila) in un ristorante, ha usato TikTok per scoprire che era il termine usato in inglese australiano per “line”. I social media diventano così un dizionario visivo e contestuale a portata di mano, usato “sul campo”.
Gli studenti sfruttano funzioni come “Salva” su TikTok o “Raccolte” su Instagram per archiviare contenuti utili mentre sono in giro, creando spazi di apprendimento personalizzati e mobili da rivedere in seguito. Questo intreccio trasforma ogni luogo in una potenziale aula. Come ha spiegato magnificamente uno studente di nome Prem:
Gli spazi online sono dove esploro nuovi contenuti per ottenere conoscenze utili interagendo con le persone online, mentre gli spazi offline sono dove uso quelle conoscenze con le persone esterne. È come muoversi tra due mondi.
Questa fusione tra mondo digitale e fisico non è a senso unico. Gli studenti non si limitano a “prendere” informazioni dal mondo reale per cercarle online; iniziano a “restituire” ciò che hanno imparato, trasformandosi da semplici consumatori a creatori attivi.
3. Da consumatore passivo a creatore attivo
Forse il cambiamento più potente è la trasformazione dello studente da semplice consumatore di informazioni a creatore attivo di contenuti. Questo passaggio è cruciale, perché l’atto di insegnare è uno dei modi più efficaci per consolidare la conoscenza.
La ricerca è ricca di esempi di questo fenomeno:
• Shasha ha iniziato a creare post settimanali su TikTok per insegnare lo slang australiano che imparava, come “brekkie” (colazione) o “Maccas” (McDonald’s).
• Joy ha usato l’effetto “Green Screen” di TikTok per creare un video in cui spiegava il vocabolario appreso dalla mappa del suo campus, come il significato della parola “aquatic” (acquatico).
• Jieun, dopo aver visto un cartello con la frase “adhere to” (attenersi a), lo ha fotografato e ha creato un post su Instagram per spiegarne il significato e l’uso.
Questo non è più solo studio; è un’appropriazione. Creando un video o un post, lo studente smette di essere un semplice “utente” della lingua e ne diventa un “curatore”, un “insegnante”. È in questo atto di rielaborazione e condivisione che la conoscenza si cementifica, passando da nozione astratta a competenza vissuta.
4. Sei entrato in una classe globale e collaborativa
Imparare una lingua sui social media non è un’impresa solitaria. Grazie a queste piattaforme, ogni studente entra a far parte di una vasta comunità globale, una sorta di classe collaborativa senza muri.
Gli hashtag (come #learnenglish o #grammartips) permettono di trovare contenuti pertinenti e di connettersi con altri studenti e insegnanti da tutto il mondo. Ma la vera magia accade nelle sezioni dei commenti. Questi spazi si trasformano in micro-lezioni dinamiche dove la conoscenza viene costruita collettivamente.
Qui, non solo gli altri studenti, ma spesso anche i creator stessi intervengono per validare le risposte, correggere le sfumature e co-costruire il significato. Gli utenti chiedono chiarimenti, si danno feedback, costruiscono frasi d’esempio e confrontano le espressioni con le loro lingue madri. Sotto un post sull’idioma “agree to disagree”, un utente di lingua spagnola ha condiviso un’espressione equivalente, arricchendo la comprensione di tutti.
In sostanza, i social media hanno smantellato il modello di apprendimento uno-a-molti (insegnante-classe) per creare un modello infiniti-a-infiniti, dove chiunque può essere sia studente che mentore, spesso nello stesso momento.
Conclusione: Il futuro dell’apprendimento è già nel tuo feed
I social media non sono più strumenti ausiliari; sono diventati l’ambiente stesso in cui l’apprendimento avviene. Hanno abbattuto la barriera tra studio formale e vita vissuta, integrando l’acquisizione di competenze nel tessuto stesso delle nostre esperienze. La prossima volta che aprirai TikTok o Instagram, non vedrai solo un passatempo, ma un ecosistema di apprendimento ricco di opportunità.
La domanda, quindi, è questa: ora che sai questo, come cambierà il modo in cui “scorri” il tuo feed?
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La tesi di fondo del lavoro, intitolato Social Media and Language Learning: Using TikTok and Instagram, è incentrata sull’esplorazione degli usi creativi dei social media per l’apprendimento informale delle lingue. Il libro esamina in particolare come l’apprendimento informale si adatti alle innovazioni tecnologiche offerte da due piattaforme multimodali di condivisione multimediale: TikTok e Instagram.
La tesi principale che emerge è che l’apprendimento linguistico digitale si sta integrando in modo dinamico nella vita quotidiana degli studenti attraverso la creazione di contenuti multimodali e il networking. L’obiettivo è dimostrare come gli studenti di lingue sfruttino i social media, anche quelli non progettati per scopi educativi, come risorse e come riutilizzino contenuti visivi e multimodali per l’apprendimento in modi creativi e autonomi.
Concetti a Supporto Fondamentali
La ricerca si basa su prospettive ecologiche dell’apprendimento linguistico e sulla comprensione spaziale della tecnologia digitale e dell’apprendimento. I concetti chiave che supportano questa tesi sono:
1. Prospettiva Spaziale (A Spatial Perspective)
Il quadro teorico generale adottato è la Prospettiva Spaziale sull’Uso della Tecnologia per l’Apprendimento Linguistico.
- Tale prospettiva è essenziale per comprendere dove avviene l’apprendimento (spatiality).
- Essa concettualizza l’ambiente di apprendimento linguistico (che attinge dalla prospettiva ecologica) come un ambiente caratterizzato da relazioni complesse, dinamiche ed emergenti.
- La prospettiva spaziale fornisce un modo per esplorare spazi sia fisici che virtuali in maniera olistica e interconnessa.
- L’ambiente di apprendimento linguistico include sia gli spazi geografici/fisici della vita quotidiana dove gli individui usano i social media, sia gli spazi digitali dove avvengono le interazioni di apprendimento.
2. Affordances e Agency/Creatività
L’apprendimento informale dipende dalla percezione e dall’azione sulle affordances (ciò che l’ambiente offre).
- Affordances: Le affordances digitali sono le possibilità di azione che le persone identificano in relazione a risorse specifiche. Il libro esamina direttamente le affordances tecnologiche di TikTok e Instagram e come gli utenti le utilizzano per l’apprendimento.
- Agency: L’apprendimento dipende fortemente dall’agency dello studente nell’agire sulle affordances delle piattaforme. L’agency è un elemento inseparabile dell’azione di apprendimento.
- Creatività: La ricerca rivela che l’uso della tecnologia è associato non solo all’agency ma anche alla creatività. Gli utenti non sono solo reattivi, ma agiscono come “designer” che attivamente riconfigurano o generano nuove affordances per scopi educativi, innovando con le funzionalità orientate all’intrattenimento e trasformandole in strumenti pedagogici.
3. Multimodalità e Alfabetizzazioni Digitali
L’apprendimento avviene tramite contenuti che integrano diverse modalità di comunicazione: testo scritto, elementi visivi e/o sonori.
- Le piattaforme analizzate (TikTok e Instagram) supportano una ricca multimodalità attraverso funzionalità di editing che consentono agli utenti di trasmettere significati integrando questi elementi.
- Il fenomeno della multimodalità motiva gli studenti a utilizzare le risorse online.
- Questo si collega al concetto di Alfabetizzazioni Digitali (New/Digital Literacies), che si riferisce alla lettura, scrittura e comunicazione che avvengono nei contesti online mediati digitalmente.
4. Reti Transnazionali e Connessione Spaziale Globale
I social media supportano la creazione di reti transnazionali e la globalizzazione, offrendo spazi per l’interazione tra utenti con diversi background linguistici e culturali in tutto il mondo.
- Le affordances spaziali delle piattaforme (come gli hashtag e gli algoritmi) supportano l’apprendimento transnazionale in rete, trascendendo i confini fisici.
- Gli hashtag funzionano come strumenti spaziali che posizionano i contenuti all’interno di comunità di apprendimento sparse a livello globale.
- Gli studenti sviluppano un senso di mobilità e presenza spaziale quando interagiscono con contenuti che simulano interazioni nella vita reale, percependosi come se si stessero muovendo negli ambienti dei video.
5. Integrazione nell’Esperienza Quotidiana
La ricerca ha identificato come gli studenti organizzano attivamente l’apprendimento digitale e lo integrano negli usi quotidiani dello spazio, realizzando una transizione dinamica tra mondi digitali e fisici.
- Gli studenti utilizzano funzionalità come il salvataggio di contenuti e la ricerca per superare le barriere linguistiche e trovare esempi visivi e pratici di uso della lingua nelle conversazioni reali.
- La partecipazione alla ricerca ha portato gli studenti a un cambiamento concettuale, passando da una percezione di separazione tra apprendimento online e vita quotidiana a una di integrazione e sinergia. Hanno concettualizzato l’apprendimento come un “muoversi tra due mondi” (digitale e fisico).
