Claude: La classe operaia va in Paradiso, all’improvviso
Trama
Lulù Massa è un operaio di 45 anni che lavora alla catena di montaggio di una fabbrica metallurgica alla periferia di Torino. Ossessionato dai cottimi e dagli straordinari, Lulù è diventato una macchina umana: conta i pezzi, cronometra ogni gesto, si è alienato da tutto e tutti. I colleghi lo chiamano “il robot” con un misto di ammirazione e disprezzo.
Una mattina di nebbia, mentre aziona per l’ennesima volta la pressa idraulica, Lulù ha un incidente: perde tre dita della mano destra. Nel momento esatto in cui il dolore dovrebbe esplodere, invece, succede qualcosa di inspiegabile: Lulù muore per un attacco cardiaco fulminante.
E si risveglia in Paradiso.
Ma questo Paradiso è profondamente straniante. È una versione celestiale della fabbrica: catene di montaggio dorate, capannoni luminosi, angeli-operai con tute bianche immacolate. San Pietro gli spiega che in Paradiso ognuno continua a fare ciò che faceva meglio sulla Terra, ma “perfezionato, senza sfruttamento, senza alienazione”. Lulù è sconvolto: è morto per sfuggire alla fabbrica e si ritrova in un’altra fabbrica, anche se splendente.
Inizia così la sua ribellione celeste. Lulù incontra altri operai morti in fabbrica nel corso dei decenni: c’è Militina, sindacalista morta nel ’68, Salvatore, morto nell’amianto negli anni ’80, e Abdul, immigrato caduto da un’impalcatura nel 2015. Insieme formano un comitato di lotta paradisiaco e organizzano il primo sciopero del Paradiso.
Le loro richieste? Il diritto all’ozio eterno, alla contemplazione, alla bellezza senza produttività. “Se il lavoro nobilita l’uomo”, grida Lulù durante un’assemblea celeste, “perché in Paradiso dobbiamo ancora lavorare?”
San Pietro è in crisi, gli arcangeli sono sconcertati. Nel frattempo, sulla Terra, i compagni di fabbrica di Lulù scoprono che le sue ultime ore sono state registrate dalla telecamera di sicurezza: il video, che mostra un uomo letteralmente ucciso dal ritmo di lavoro, diventa virale e scatena uno sciopero nazionale.
Il film si chiude con un’immagine doppia: in Paradiso, Lulù e i suoi compagni ottengono il diritto al “non-lavoro” e finalmente contemplano nuvole e tramonti; sulla Terra, la sua morte diventa simbolo di una nuova lotta operaia. L’ultima inquadratura mostra il volto finalmente sereno di Lulù che guarda verso il basso, verso quella Terra dove, forse, la sua morte non è stata vana.
Genere: Commedia grottesca drammatica, nel solco del cinema politico italiano anni ’70, ma con elementi surreali alla Buñuel.

