Traghettare, in assenza di ponti

L’utilizzo dei sistemi di Intelligenza Artificiale (IA) nell’ottica dell’Universal Design for Learning (UDL) nei contesti scolastici mira a migliorare significativamente l’accessibilità e l’efficacia dell’istruzione.

Le valenze UDL dell’IA, basate sui principi di fornitura di molteplici mezzi di rappresentazione, azione ed espressione, e coinvolgimento, includono diversi modi in cui tali sistemi possono essere utilizzati:

1. Personalizzazione dell’Apprendimento

I sistemi di IA, come evidenziato nel dialogo con Gemini, supportano la personalizzazione dell’apprendimento attraverso:

  • Adattamento di contenuti e attività: Adattare i contenuti e le attività didattiche alle esigenze individuali degli studenti, tenendo conto del loro stile di apprendimento, livello di abilità e interessi.
  • Feedback in tempo reale: Fornire feedback e suggerimenti personalizzati in tempo reale per assistere gli studenti nel progredire.
  • Percorsi individualizzati: Creare percorsi di apprendimento individualizzati che permettano agli studenti di apprendere secondo il proprio ritmo e nel modo più adatto.
2. Supporto per la Rappresentazione (Il COSA dell’apprendimento)

Relativamente al primo principio UDL (fornire molteplici mezzi e forme di rappresentazione), l’IA può fornire supporto attraverso:

  • Trascrizioni in tempo reale: Un sistema di IA può generare trascrizioni di lezioni in tempo reale.
  • Supporti visivi e organizzativi: Un sistema di IA può creare mappe mentali e altri supporti visivi per aiutare gli studenti a organizzare le informazioni.
  • Spiegazioni e definizioni: Un sistema di IA può fornire definizioni e spiegazioni di parole e concetti complessi.
  • Formati Alternativi: Generare testi in formato audio o video per gli studenti con difficoltà (come suggerito da Gemini per gli studenti con disabilità).
3. Supporto per l’Azione e l’Espressione (Il COME dell’apprendimento)

Il secondo principio UDL si riferisce al “come” dell’apprendimento, ovvero ai modi in cui gli studenti possono esprimere ciò che sanno. L’IA offre opzioni specifiche per:

Opzioni per l’espressione fisica (Guida 2.1):

  • Interfacce vocali e gestuali: L’IA permette agli studenti di interagire con i contenuti e di esprimersi attraverso comandi vocali o gesti, facilitando l’accesso a coloro che hanno difficoltà motorie.
  • Strumenti di scrittura assistita: Strumenti di IA possono supportare la scrittura tramite suggerimenti di parole, correzione automatica e completamento delle frasi.

Opzioni per le capacità esecutive (Guida 2.2):

  • Pianificatori e promemoria intelligenti: I sistemi di IA possono aiutare gli studenti a gestire il tempo e a organizzare le attività di studio tramite promemoria e suggerimenti di pianificazione.

Fornire molteplici mezzi di azione ed espressione (Terzo Principio UDL):

  • Varietà di dimostrazione: Offrire agli studenti una varietà di modi per dimostrare la loro comprensione delle informazioni (es., compiti scritti, presentazioni orali e progetti).
  • Incoraggiamento alla creatività: Incoraggiare la creatività e l’innovazione fornendo agli studenti opportunità di utilizzare le loro conoscenze in modi nuovi e interessanti.

L’utilizzo dei sistemi di IA in ottica UDL è un’area in rapido sviluppo che presenta molteplici potenziali applicazioni. L’integrazione tra sistemi di Intelligenza Artificiale e principi UDL propone uno schema progettuale che risulta, al contempo, innovativo e capace di rispondere alle diverse esigenze presenti in ciascuna classe, permettendo a tutti gli studenti di raggiungere il pieno rispetto del proprio profilo di apprendimento.

Il volume “Traghettare la scuola nell’era dell’Intelligenza Artificiale: Educare, progettare e includere” di Maria Concetta Carruba si propone come un vademecum per guidare il sistema scolastico nell’inevitabile transizione verso l’adozione dell’Intelligenza Artificiale (IA). L’opera sostiene che l’integrazione dell’IA non è più un’opzione, ma una necessità che richiede un profondo cambiamento di paradigma educativo. L’approccio proposto si fonda su tre pilastri interconnessi: Conoscenza (la comprensione tecnica e concettuale dell’IA, superando la visione di “scatola nera”), Abilità (lo sviluppo di competenze pratiche per utilizzare gli strumenti in modo efficace, critico e consapevole, definite come “AI Literacy”) e Responsabilità (la gestione etica delle implicazioni, con un’enfasi sul ruolo umano nel “prompt engineering” e nell’interpretazione dei risultati).

Il testo evidenzia come l’IA possa trasformarsi da strumento temuto a potente alleato per un’educazione personalizzata, inclusiva e orientata al futuro. Particolare attenzione è dedicata al connubio tra IA e l’approccio del Universal Design for Learning (UDL), dimostrando come la tecnologia possa concretamente supportare la creazione di percorsi didattici flessibili e accessibili a tutti, specialmente agli studenti con neurodivergenze. L’autrice, attraverso un’analisi che spazia dalla tecnica alla pedagogia, esorta a non subire passivamente la rivoluzione digitale, ma a governarla attraverso una formazione mirata e continua di docenti e studenti, per trasformare la sfida tecnologica in un’opportunità di equità sociale e di pieno sviluppo del potenziale di ogni studente.

Analisi Dettagliata

1. La Sfida Educativa dell’Intelligenza Artificiale

L’introduzione al volume stabilisce la premessa fondamentale: l’Intelligenza Artificiale, un tempo argomento per soli specialisti, è oggi un tema pervasivo che interessa ogni disciplina e settore, dall’etica all’economia, rendendo impossibile per il sistema scolastico sottrarsi al compito di formare docenti e discenti al suo corretto utilizzo.

  • Urgenza e Riflessione: Viene evidenziato il rischio di una “corsa folle” verso l’innovazione, contrapposta alla necessità di un “viaggio lungo e colmo di esperienze” (citando K. Kavafis) che permetta di interiorizzare il cambiamento. La velocità del progresso tecnologico non deve escludere il tempo per la riflessione e la “sedimentazione” della conoscenza.
  • Superare la Paura del “Black Box”: Il testo affronta la diffusa diffidenza verso l’IA, spesso percepita come una “scatola nera” incomprensibile. Si sottolinea come questa paura derivi dalla non conoscenza e come sia cruciale acquisire una comprensione di base del suo funzionamento per poterne guidare l’uso.
  • L’Acronimo C.A.R.O.N.T.E.: L’intero volume è strutturato attorno a questo acronimo, che funge da bussola per “traghettare” la scuola: Conoscenza, Abilità, Responsabilità, Ontologie digitali, Neurodivergenze, Tecnologie, Educazione. Questo schema guida il lettore attraverso le competenze necessarie per affrontare l’era dell’IA in modo consapevole e stabile.
2. Capitolo 1: Conoscenza, Abilità e Responsabilità

Questo capitolo fonda l’approccio all’IA su tre dimensioni essenziali, che costituiscono il prerequisito per un’integrazione didattica efficace ed etica.

2.1 Conoscenza: Comprendere la Tecnologia

La conoscenza è il primo passo per superare la paura e l’uso improprio dell’IA. Il testo chiarisce alcuni concetti fondamentali:

  • Distinzione tra Robot e IA: Viene chiarito che robot e IA sono due tecnologie distinte, sebbene in rari casi possano essere collegate. La paura dei “robot umanoidi” che sostituiscono l’uomo è frutto di un’idea egocentrica e spesso fuorviante.
  • Funzionamento dell’IA: I sistemi di IA non sono programmati “step by step” come il software tradizionale, ma sono “pre-addestrati” su enormi serie di informazioni per orientare le proprie risposte.
  • Tecnologie Chiave: Vengono introdotte le tecnologie alla base dei moderni sistemi di IA:
    • Natural Language Processing (NLP): Il campo dell’IA che si occupa dell’interazione tra computer e linguaggio umano, con applicazioni come la traduzione automatica, l’analisi del sentiment e i sistemi di assistenza virtuale.
    • Transformer: Un’architettura di rete neurale che, a differenza delle Reti Neurali Ricorrenti (RNN), permette un’elaborazione parallela di grandi quantità di dati e una migliore comprensione del contesto globale, garantendo maggiore scalabilità ed efficienza.
  • Apprendimento Umano vs Addestramento IA: L’addestramento di un’IA (es. riconoscere una mela tramite migliaia di immagini) si fonda sull’analisi visiva. L’apprendimento umano, invece, incorpora esperienze sensoriali, sociali (il ruolo degli adulti) e linguistiche, risultando sostanzialmente diverso.

2.2 Abilità: Sviluppare la “AI Literacy”

L’abilità rappresenta la capacità di tradurre le conoscenze in pratica. L’obiettivo è sviluppare una “Artificial Intelligence Literacy” (AIL), le cui dimensioni sono definite da Cuomo, Ranieri e Biagini come:

DimensioneDescrizione
CognitivaComprendere i concetti fondamentali dell’IA, le sue conoscenze e i costrutti di base.
OperativaSaper utilizzare le tecnologie IA in modo efficace e in una varietà di contesti.
CriticaSaper comunicare e collaborare consapevolmente con le tecnologie IA e valutarne criticamente l’impatto sociale.
EticaComprendere le questioni etiche e sociali legate all’IA.

2.3 Responsabilità e Prompt Engineering

La responsabilità ricade sull’utente, non sullo strumento. Se l’elaborazione dei contenuti è compito del sistema di IA, la produzione degli input, l’interpretazione e l’uso degli output sono responsabilità umane.

  • Prompt Engineering: Emerge la disciplina del “prompt engineering” (“ingegneria delle domande”), un’attività interdisciplinare che si occupa della progettazione e ottimizzazione dei prompt testuali per guidare i modelli di IA. Il ruolo del docente e dell’educatore viene paragonato a quello di un “ingegnere del prompt”, che lavora sulla struttura del linguaggio per massimizzare la precisione e la pertinenza delle risposte generate.
  • Fallibilità dell’IA: Il testo sottolinea che i sistemi di IA possono commettere errori (bug). Chatbot come ChatGPT e Gemini avvisano esplicitamente di verificare le informazioni importanti. Questa fallibilità è normale per un sistema pre-addestrato che rielabora dati e non deve stupire, ma impone un approccio critico da parte dell’utilizzatore.

2.4 Guidare l’Autodeterminazione

L’uso dell’IA si intreccia con il concetto di autodeterminazione, intesa in senso aristotelico come la capacità di rispondere ai propri bisogni di autonomia, relazione e competenza attraverso scelte consapevoli e virtuose.

  • Ruolo del Docente: Il docente deve promuovere l’autonomia dello studente, creando ambienti di apprendimento che permettano di prendere decisioni autonome. L’insegnante deve domandarsi come usare le risorse IA per “imparare a imparare meglio”, anziché come “tecnologie per pigri”.
  • Motivazione Intrinseca: Citando la teoria di Deci e Ryan, si distingue tra motivazione intrinseca (che deriva dall’individuo) ed estrinseca (influenzata da ricompense e punizioni). L’obiettivo educativo è coltivare la prima.
3. Capitolo 2: Ontologie Digitali, Neurodivergenze e Variabili Umane

Questo capitolo esplora come l’IA si relaziona con la strutturazione della conoscenza, le differenze individuali e i fattori psicologici che ne influenzano l’adozione.

  • Ontologie Digitali: Vengono introdotti linguaggi logici come OWL (Web Ontology Language) e RDF (Resource Description Framework), standard del W3C usati per rappresentare la conoscenza sul web, facilitando l’interoperabilità e l’integrazione dei dati. Nel contesto scolastico, ciò si traduce nella necessità di strumenti non “assolutistici”, che non offrano un’unica lista di soluzioni valide per tutti, ma che si adattino alle caratteristiche personali e uniche di ogni studente, specialmente in presenza di neurodivergenze.
  • Tipologie e Storia dell’IA:
    • Tipologie: Vengono distinte tre macro-categorie:
      1. IA debole o ristretta (Narrow AI): La forma predominante attuale (es. ChatGPT, Gemini), progettata per un singolo compito specifico.
      2. IA forte (Strong AI): Un’IA con coscienza e comprensione simili a quelle umane (teorizzata).
      3. Super Intelligenza (ASI – Artificial Super Intelligence): Un’IA che supera in ogni modo la cognizione umana (potenziale teorizzato).
    • Evoluzione Storica: Si ripercorrono tappe salienti come il primo robot industriale Unimate (1961), il chatbot ELIZA (1966), il linguaggio Prolog (1972), il sistema esperto DENDRAL, lo sviluppo degli approcci connessionista, simbolico e ibrido, fino a eventi più recenti come il match di AlphaGo (2016) e il lancio di GPT-2 (2018).
  • Variabili Umane nell’Adozione dell’IA: Basandosi sugli studi di Park e Woo, si analizza come gli atteggiamenti (valutazioni positive o negative) e la personalità influenzino l’adozione della tecnologia. Atteggiamenti positivi, legati alla percezione di utilità e facilità d’uso, sono cruciali. Tra i tratti di personalità, l’apertura all’esperienza favorisce l’adozione, mentre un alto nevroticismo può generare resistenza.
4. Capitolo 3: Tecnologie, Educazione e Inclusione

Il capitolo finale delinea le applicazioni pratiche dell’IA in ambito educativo, con un focus sull’inclusione e sulla personalizzazione attraverso il framework UDL.

  • Aree Chiave di Impiego dell’IA (Zawacki-Richter et al.):
    1. Profilazione: Adattamento dell’esperienza di apprendimento in funzione dei bisogni degli studenti.
    2. Personalizzazione: Algoritmi di raccomandazione per suggerire risorse e attività didattiche su misura.
    3. Valutazione: Correzione automatizzata di compiti, test e saggi per ridurre il carico dei docenti.
    4. Sistemi di Tutoraggio Intelligente: Supporto educativo sofisticato e personalizzato.
  • Universal Design for Learning (UDL) e IA: L’UDL è un approccio che mira a progettare l’apprendimento per soddisfare le esigenze di tutti gli studenti. L’IA offre strumenti concreti per realizzare i suoi principi.
Principio UDLCome l’IA può supportarlo (esempi da ChatGPT e Gemini)
1. Fornire molteplici mezzi di rappresentazione (il “COSA” dell’apprendimento)– Generare trascrizioni di lezioni in tempo reale.<br>- Creare mappe mentali e supporti visivi per organizzare le informazioni.<br>- Fornire definizioni e spiegazioni di concetti complessi.
2. Fornire molteplici mezzi di azione ed espressione (il “COME” dell’apprendimento)Interfacce vocali e gestuali: per studenti con difficoltà motorie.<br>- Strumenti di scrittura assistita: suggerimenti di parole, correzione automatica.<br>- Pianificatori intelligenti: per aiutare a gestire il tempo e organizzare lo studio.
3. Fornire molteplici mezzi di coinvolgimento (il “PERCHÉ” dell’apprendimento)Personalizzare l’apprendimento: adattare contenuti e attività agli interessi e al livello di abilità.<br>- Fornire feedback personalizzati in tempo reale.<br>- Gamification: creare attività ludiche e interattive per aumentare la motivazione.
  • IA e Inclusione: L’IA è uno strumento potente per supportare studenti con neurodivergenze e superare le barriere (fisiche, sociali, culturali) definite dal modello ICF (International Classification of Functioning). Strategie come il PBIS (Positive Behavioral Interventions and Supports) possono essere potenziate dall’IA per creare ambienti scolastici positivi.
Conclusioni: Un Vademecum per la Scuola del Futuro

Il volume si conclude riaffermando il suo scopo: essere un “traghettatore”, uno strumento pratico per guidare la scuola in una transizione complessa ma necessaria. La cautela nell’adozione dell’IA è opportuna, ma deve tradursi in una richiesta di formazione adeguata, non in un rifiuto. La scuola ha il dovere di “prendere posizione” e dotarsi degli strumenti per rispondere ai bisogni degli allievi di oggi, che vivono sul “ponte tra formazione e mondo del lavoro”. L’apprendimento è un diritto umano e l’IA, se usata in modo consapevole, etico e inclusivo, può rappresentare la tecnologia necessaria per lavorare in termini di equità sociale, permettendo a ogni studente di diventare la “migliore versione di sé stesso”.

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